giovedì 18 agosto 2011

La storia di Spazio


4 - Mi chiamo Spazio, ho 37 anni e vedo gente. Sono chiuso in una stanza, rannicchiato. 
Vedo gente.
Nella mia stanza scrivo. Nella mia stanza rido. Nella mia stanza piango.
Mi chiamo Spazio, ho 37 anni e il mio regista preferito è Polanski.
Vedo gente, sono costretto.
Entra gente nella mia stanza, mi guardano, si avvicinano, li saluto.
Leggo nei loro sguardi una sottile pietà. Pietà e terrore di avere in futuro un figlio come me.
Preferisco la gente che vedo dalla finestra, che non mi guarda.
Ho 37 anni, mi chiamo Spazio. 
Nella mia stanza esisto.
Il mondo mi incuriosisce.


2 - Mi chiamo Spazio, ho 37 anni, e la notte ho paura.

5 - Il mio scrittore preferito  non posso dirvelo.
Mi chiamo Spazio e a 27 anni appartenevo al mondo, ero parte della commedia. Ero parte della tragedia.
Mi chiamo spazio e non so se ho un cuore. Mi chiamo Spazio e la gente entra nella mia stanza per salutarmi. 
Ampi sorrisi. Finti.
Il mio regista preferito è Polanski.
Mi chiamo Spazio e sono stato come voi.
Ero un essere umano, ora sono un ragno.
Il mio lettore preferito non posso dirvelo.
Sto rannicchiato, la mattina mi portano da mangiare.

6 - Mi chiamo Spazio, mangio e dormo.
Nel pomeriggio scrivo poesie per qualcuno, apro le tende della finestra.
Forse voglio uscire.



1 - Mi rannicchio in un angolo. Mi rannicchio nell’armadio.
Sono sposato con la musica.
La gente entra e io non ci sono. Dicono che non ci sono; lo fanno da un po’ di tempo, da quando hanno capito che i sorrisi sono finti anche per loro. 
Nessuno chiede più di Spazio.
Io non voglio uscire.

3 - Mi chiamo Spazio e sono un ragno, ho otto zampe e non parlo.
Il mio regista preferito è Polanski.
A 30 anni ero come voi. Avevo una macchina e una donna, forse un cuore simile al vostro.


0 - Mi chiamo Spazio.
Lascio una lettera a nessun destinatario.
Poi attraverso la finestra.
Non ricordo precisamente il mio nome, ma credo di avere dei vetri conficcati nel collo. Le zampe non si muovono. Un liquido colorato esce dal mio corpo.

-1 - Mi chiamavo Spazio e sono stato un uomo e un ragno. Prima di essere me sono stato voi. Ma voi avete creato me. Così volevate che finisse, ora mi accettate.
Abitavo al terzo piano e scrivevo poesie per me stesso.

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